lunedì 29 agosto 2011

La mia sullo sciopero del calcio

Mancano poche ore alla partenza: un viaggio in bicicletta di un paio di giorni con un carissimo amico di vecchia data. Lontano dal PC, dal cellulare, dalla frenesia quotidiana, dal martirio della masturbazione (a meno che il mio compagno di tenda non sia disposto a chiudere un occhio...)
Ne approfitto quindi per dire la mia su un argomento che in questi giorni pare infiammare i cuori degli italiani, con post PRO e CONTRO su Facebook: lo sciopero dei calciatori.
Ecco la mia opinione (che come la vostra e quella della maggior parte degli italiani ormai non conta più un cazzo):

  1. Lo sciopero dei calciatori, per quanto mi frega, potrebbe durare AD AETERNUM. Basta con 'sto calcio, alla TV, se proprio vi piace lo sport spendete quei 5 euro a testa e fatevi due tiri con gli amici in un fottuto campetto
  2. Lo sciopero è oggi riconosciuto come diritto fondamentale dei lavoratori, conquistato con anni di lotte, indipendentemente dalla categoria di lavoratori. Non credo che, solo perchè uno guadagna svariati milioni di euro all'anno, perda il diritto di scioperare. Paradossalmente, anche i nostri politici in parlamento potrebbero scioperare (e nessuno se ne accorgerebbe)
  3. Quello che in televisione viene definito "lo sciopero dei calciatori" in realtà non è uno sciopero. Semplicemente, perchè le modalità non sono quelle dello sciopero. Non provoca alcun disagio (la giornata persa verrà recuperata, quindi no problem anche per i possessori di abbonamento) e non sono previste decurtazioni di stipendio, come succede di solito ai lavoratori dipendenti.
Tutto qui. Ah no, ancora due parole per chi pubblica su Facebook post del tipo "Facciamo pagare il contributo di solidarietà ai calciatori". Per carità, condivido il generale sentimento di sdegno, soprattutto guardando questa immagine che riporta gli stipendi annuali di vari big e l'effetto che il contributo di solidarietà avrebbe sui loro introiti:


Cifre allucinanti, certo... Ma la questione è un po' più complicata. Dovete sapere che gli stipendi di molti calciatori, soprattutto dei più famosi, sono espressi al netto per contratto. Questo vuol dire che se Ibrahimovic ha di ingaggio per contratto 9 milioni di euro all'anno (ndr. "tutti in medicine!!"), e il suo contratto specifica che questi 9 milioni di euro sono NETTI, significa che la società sportiva ha stabilito (sempre nel contratto) di farsi carico di tutti gli oneri fiscali.

In definitiva, la questione non è che i calciatori non vogliono pagare il contributo di solidarietà come tutti i ricchi d'Italia, ma che non lo vogliono pagare se questo dev'essere un onere della società sportiva.
Dal canto loro, le società sportive ovviamente non vogliono pagare questa tassa "una tantum", proponendo anche di riportare al lordo tutti gli ingaggi.

Se tu, operaio della Fiat, hai un contratto che include anche i pompini col culo, tu i pompini col culo li pretendi! Perchè sono un tuo diritto, in quanto scritti sul tuo contratto. Allo stesso modo un calciatore, che ha sul contratto 10 euro o 4 milioni, se questi devono essere netti, li vuole netti! Perchè un contratto è un contratto.

E' tutto, ora possiamo tornare all'indignazione "per questi stronzi che guadagnano milioni di euro all'anno e pretendono pure di scioperare". Ricordando, però, che se guadagnano tutti quei soldi la colpa è anche vostra che vi comprate le fottute magliette, i gadget del cazzo e magari abbonamento allo stadio+abbonamento Sky (per non rinunciare alle partite in trasferta...)

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